Una protesi del ginocchio è la sostituzione dell’articolazione con una parte sintetica, per mezzo di un intervento chirurgico. Si tratta di un impianto collocato nella struttura danneggiata e che ne sostituisce la funzione, permettendo al paziente di tornare a muovere l’articolazione, eliminando il dolore che potrebbe avvertire.
Durante l’intervento vengono estratti l’osso e la cartilagine danneggiati. Per tale ragione, il paziente sarà sotto anestesia totale o locale (rachidea o epidurale). Lo specialista in anestesiologia si accorderà con il traumatologo, al fine di arrecare meno fastidio possibile al paziente e per rendere l’intervento più agevole.
Il motivo più comune per il quale s’impianta una protesi è l’artrosi del ginocchio (gonartrosi), che danneggia progressivamente l’articolazione.
Tuttavia, anche determinate fratture in cui l’osso subcondrale è gravemente danneggiato o tumori ossei specifici richiedono un impianto o una protesi del ginocchio.
L’intervento per l’impianto di una protesi del ginocchio dura circa due ore e consiste nell’asportare la cartilagine e l’osso danneggiati dall’articolazione, collocando al loro posto delle parti artificiali. Quest’ultime possono essere impiantate in diverse parti del ginocchio: estremo inferiore del femore (parte metallica), estremo superiore della tibia (parte di plastica resistente e metallo) o al lato posteriore della rotula (protesi in plastica resistente).
Una volta praticata l’anestesia al paziente, lo specialista in traumatologia effettua un’incisione nell’articolazione, di circa 20 cm, per aprirla. Successivamente, si dovrà seguire tale procedura:
A seconda del tipo di lesione e della quantità di osso rimosso al paziente, le protesi possono essere:
Lo specialista in traumatologia e l’anestesista raccomanderanno al paziente i passi da seguire prima dell’intervento. È importante che il paziente comunichi i farmaci che sta assumendo, affinché questi non interferiscano durante l’intervento.
Dall’altra parte, lo specialista effettuerà sul paziente una serie di esami preparatori, come l’elettrocardiogramma, la risonanza magnetica, le radiografie, oltre ad altri procedimenti che renderanno l’intervento più agevole e che gli permetteranno di accedere all’articolazione, avendo una conoscenza completa della lesione da cui il paziente è affetto.
Dopo l’intervento di protesi del ginocchio, il paziente dev’essere molto scrupoloso e seguire i consigli del traumatologo e del fisioterapista, affinché il recupero sia completo ed efficace. Così, lo specialista in Fisioterapia metterà a punto una serie di esercizi adatti al paziente e alla lesione da cui egli è affetto, che diventeranno sempre più intensi, affinché il paziente recuperi la mobilità dell’articolazione.
L’obiettivo è recuperare e aumentare la forza dei muscoli, correggere qualsiasi instabilità e deformità, alleviare i dolori che il paziente può avvertire, eliminare qualsiasi aderenza sulla cicatrice e migliorare la funzione fisica del paziente.
Alla riabilitazione possono essere aggiunte una serie di raccomandazioni:
Non vi sono alternative all’intervento di protesi del ginocchio. Si tratta di un’operazione eseguita unicamente in casi estremi, quando l’articolazione è molto danneggiata e la lesione non può essere risanata per mezzo di un’altra terapia o intervento.
Lo specialista si occuperà di studiare la lesione e deciderà qual è il migliore trattamento o la migliore alternativa ad esso.
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